Ordinanza Regione in fascia 12.30-16 per agricoltura, florovivaismo ed edilizia
La Regione Umbria ha varato un’ordinanza urgente che vieta il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole nelle ore più calde della giornata. Il provvedimento, firmato dalla presidente Stefania Proietti, si applica ai settori agricolo, florovivaistico e ai cantieri edili all’aperto, nella fascia oraria dalle 12:30 alle 16:00, come misura straordinaria per proteggere la salute dei lavoratori durante l’eccezionale ondata di caldo estivo.
L’ordinanza entra in vigore immediatamente e resterà valida fino al 31 agosto 2025. La decisione è stata presa in anticipo rispetto allo scorso anno – quando un provvedimento analogo fu emanato solo a fine luglio – vista l’attuale situazione meteo già ben al di sopra delle medie stagionali.
L’ordinanza stabilisce il divieto assoluto di svolgere attività lavorative all’aperto esposte al sole dalle 12:30 alle 16:00, nei comparti agricolo, florovivaistico e edile, su tutto il territorio umbro. Tale divieto non sarà in vigore tutti i giorni, ma soltanto nelle giornate in cui è previsto un rischio climatico elevato: infatti lo stop scatta limitatamente ai giorni segnalati con livello di rischio “Alto” dalla piattaforma Worklimate (il sistema di allerta caldo per i lavoratori esposti al sole), sul sito https://www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica- alta/ riferita a: “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa” ore 12:00, segnali un livello di rischio “Alto”. Solo in caso di livello “Alto” di rischio – corrispondente a una situazione di emergenza caldo – scattano le restrizioni: ciò equivale, in pratica, ai giorni di allerta rossa per il caldo lavorativo.
La stessa ordinanza specifica che eventuali disposizioni più restrittive emanate a livello locale (ad esempio dai sindaci) rimangono valide. Sono previste sanzioni: chi non rispetterà il divieto andrà incontro alle conseguenze previste dall’art. 650 del Codice Penale: si rischiano fino a tre mesi di arresto o un’ammenda fino a 206 euro in caso di inosservanza dell’ordinanza.