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EARTH DAY, AGRICOLTURA COME STRUMENTO PER SALVAGUARDARE LA BIODIVERSITÀ DEL NOSTRO PIANETA

La Giornata mondiale della Terra per Confagricoltura Umbria è l’occasione per sensibilizzare sul ruolo del settore primario nella lotta ai cambiamenti climatici e alla preservazione del territorio

Il 22 aprile 2025, come ogni anno ormai dal 1970, si celebra l’Earth Day, la Giornata mondiale della Terra. Per Confagricoltura Umbria questa è l’occasione per sensibilizzare sul ruolo del settore primario nella lotta ai cambiamenti climatici e alla preservazione del territorio.

È anche l’occasione per fare luce sulle questioni ecologiche più urgenti come la crisi climatica, il riscaldamento globale e il consumo di suolo. Il tema di quest’anno, “Il Nostro Potere, Il Nostro Pianeta”, spinge quindi a riflessioni sull’importanza di salvaguardare la biodiversità del nostro pianeta.

E gli agricoltori che da sempre investono su questo bene vitale, sanno quale dono sia la Terra e quante responsabilità comporti la sua coltivazione o, al contrario, il suo abbandono per le generazioni future. Il loro impegno, infatti, è sempre stato e sarà produrre cibo sano per tutti preservando le risorse naturali.

La crisi alimentare ha evidenziato anche l’importanza dell’uso dell’acqua in agricoltura. Una profonda riflessione va quindi fatta anche su temi come l’emergenza siccità e la carenza idrica. Considerando i cambiamenti climatici, che portano quindi ad un impoverimento dei terreni, fondamentale è la realizzazione di nuovi invasi e la manutenzione degli esistenti, con l’accumulo da realizzare su grandi invasi e laghetti privati.

La difesa dell’ambiente deve comunque essere sempre in equilibrio con la redditività dell’impresa agricola.  Ed anche il recente documento pubblicato dalla Commissione europea riconosce il ruolo strategico di agricoltori e allevatori in merito alla sostenibilità ambientale.

Riguardo al settore zootecnico (diffuso in tutto il territorio regionale, che non sia urbanizzato o nelle vette delle montagne) cambia notevolmente lo storytelling: si riconosce il ruolo determinante delle produzioni animali e su questo importante passaggio Confagricoltura farà leva affinché si parli di zootecnia sostenibile per dimostrare che è possibile produrre senza demonizzare i sistemi di allevamento e allo stesso tempo per combattere anche l’impoverimento del suolo che potrebbe essere risolto con l’utilizzo dei reflui zootecnici, se non fossero soggetti a forti restrizioni.

Gli effluenti zootecnici (letame, liquame, ecc..), digestato ed altri sottoprodotti delle trasformazioni agroalimentari, sono una fonte ammendante e fertilizzante, nel loro complesso una ricchezza per la fertilità dei suoli. Scienza e tecnica andrebbero coinvolte per una complessiva revisione di norme e vincoli per favorirne ed incentivarne l’uso, spesso largamente sostitutivo della chimica.

Auspichiamo che tutte le norme che vincolano o vietano l’uso di questa risorsa possano essere revisionate e tradotte in provvedimenti di supporto al settore per tenere conto che il tema generale della sostenibilità ha una prima declinazione, la sostenibilità economica, indispensabile affinché quella ambientale e quella sociale, abbiano un senso.

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